PONTECURONE (AL) 1872 – SANREMO (IM) 1940
DAI SUOI SCRITTI
- Nel giorno della mia prima messa (14.04.1895) ho chiesto al Signore una grazia speciale: tutte le persone che incontrerò nella mia vita e tutte quelle che sentiranno in qualche modo parlare di me possano salvarsi e andare in Paradiso! Vedete che ho chiesto molto e mi pare che il Signore mi ascolti abbastanza!».
- Noi non facciamo politica: la nostra politica è’ quella del Pater noster , è la carità grande e divina, che fa del bene a tutti.!
- Siamo sinceri. Perché non sempre rinnoviamo la società, perché non abbiamo sempre la forza di trascinare? Ci manca la fede, la fede calda! Viviamo poco di Dio e molto del mondo: viviamo una vita spirituale tisica
- La bontà vince sempre: segretamente è stimata anche dai cuori più freddi, più solitari, più lontani.
- Non è buono chi non sa essere buono con chi è cattivo.
- Senza Cristo tutto si abbassa, tutto si offusca, tutto si spezza: il lavoro, la civiltà, la libertà, la grandezza, la gloria del passato, tutto va distrutto, tutto muore.
- Siamo Figli della Divina Provvidenza! Non siamo di quei catastrofici che credono il mondo finisca domani; l’ultimo a vincere sarà Iddio, e Dio vince in una infinita misericordia.
- I popoli sono stanchi, sono disillusi; sentono che tutta è vana, tutta e vuota la vita senza Dio.
- La Chiesa e la società hanno oggi bisogno di anime grandi, che amino Dio e il prossimo senza misura, e che si consacrino come vittime alla carità, che è ancora quella che può far ritornare gli uomini alla fede.
- Fare del bene sempre, del bene a tutti, del male mai,
a nessuno!
- Guardare al cielo, pregare, e poi… avanti con coraggio e lavorare! Ave Maria e avanti. Avanti in Domino!