Carissimo /a,
un augurio sereno e fraterno
ti giunga dalla nostra comunità,
sostanziato da un ricordo nella
preghiera al Santo Don Orione
di cui in questo mese si festeggia
la nascita al cielo.
Egli era un uomo focoso al quale non bastava il tempo nel fare opere di carità; focoso di pace, perché rasserenava quanti incontrava.
Il segreto della sua riuscita era il distacco dal denaro: ne riceveva molto dai benefattori e in tasca non ne conservava mai, nemmeno uno spicciolo.
Ce ne fossero come lui anche nell’oggi dilaniato dalla fame dell’oro!
Ho letto su un libercolo di Tibullo, un classico morto nel 19 dopo Cristo, la frase tratta da una sua elegia:
“Chi per primo inventò le spade che fanno tanta paura (le chiama horrendos enses)? Cominciarono allora le stragi, le battaglie; si aprì allora una strada più breve alla morte.
Ma la colpa non l’ebbe l’infelice inventore”
Siamo noi che ancora volgiamo la spada ai fratelli e a nostro danno. La colpa fu, ed è, dell’oro.
Guerre non esistevano quando le coppe di faggio si posavano sulle mense; non c’erano roccaforti, né trincee, e il pastore tranquillo prendeva sonno tra le sue pecore.
Si dirà che oggi non è il caso di rievocare il passato con nostalgia. Eppure la pace dovrebbe essere caratteristica di ogni età e di ogni uomo.
Inginocchiarsi davanti al vitello d’oro ha sempre ingannato.
Abbiamo bisogno dei Mosè per capire che l’oro è mezzo per servire.
Ti auguro di fare tanto bene nei tuoi anni servendoti dei doni che Dio e la natura provvidenzialmente ti somministrano.
Buon Compleanno.
Don Erasmo e la comunità parrocchiale