Il santo curato d’Ars diceva :“Un buon pastore, un pastore secondo il cuore di Dio, è il più grande tesoro che il buon Dio possa accordare a una parrocchia”.
Auguri, don Francesco: che il Signore Gesù e Maria, ti accompagnino in questo tuo nuovo cammino e aiutino tutti noi a costruire insieme con te un’autentica comunità ricca di fede e di amore, nell’unità. Con Te pregheremo e per Te pregheremo perché Tu possa essere sempre in mezzo a noi il Pastrore buono che ci guida ai pascoli che il Signore ha preparato per la sua Chiesa. Siamo grati a Dio per il “tesoro” del tuo sacerdozio che ci viene donato. Come alle nozze a Cana di Galilea accogliamo l’invito di Maria a fare quello che lo Sopso ci chiede, certi che la nostra comunità potrà essere trasformata dal vino nuovo.
Chi è Don Francesco Bonanno ?
Nasce a Milazzo (ME) 41 anni fa. Dopo gli studi laici in economia, conosce i Missionari del Preziosissimo Sangue, attraverso una predicazione missionaria diretta dall’attuale parroco don Domenico, e accarezza l’idea di seguire il Signore in quella stessa famiglia religiosa. Durante la formazione in seminario maggiore, consegue gli studi in filosofia e teologia e completa la licenza in Teologia Fondamentale presso la Pontificia Università Gregoriana. Viene consacrato sacerdote in eterno il 6 luglio 2013 nella sua parrocchia d’origine in Giammoro (ME). Attualmente dirige il Centro per la Predicazione e le Missioni al popolo.
Missionari del Preziosissimo Sangue
Il 15 agosto 1815 Don Gaspare fondò la Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue. I Missionari del Preziosissimo Sangue si dedicano alla propagazione del culto al Preziosissimo Sangue di Gesù, alla predicazione di missioni e ritiri, alla predicazione di Esercizi spirituali al clero e al popolo, all’opera di evangelizzazione, al ministero parrocchiale e alla pastorale giovanile e vocazionale. La Congregazione si dedica al servizio della Chiesa attraverso l’attività apostolica e missionaria del ministero della parola, che abbraccia l’impegno di difendere la dignità umana, la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato. La vita spirituale, comunitaria e apostolica dei membri trova la sua sorgente nel Sangue Prezioso, mistero di Cristo che dona il suo Sangue per la salvezza di tutti. La spiritualità del Prezioso Sangue si manifesta in varie maniere. Il Sangue di Cristo è il segno più alto del Mistero Pasquale che si rinnova sacramentalmente nell’Eucaristia ed in modo particolare viene onorato con la partecipazione piena al sacrificio della Messa. Con speciale devozione i membri onorano la Beata Vergine Maria, sotto il titolo di Regina del Preziosissimo Sangue.I Missionari del Preziosissimo Sangue prendono parte alla missione apostolica della Chiesa annunciando il mistero di Cristo che ha redento e riconciliato tutti nel suo Sangue, per farli partecipi del Regno di Dio. La vita e lo spirito di San Gaspare sono un valido esempio apostolico per i membri. La coscienza missionaria che egli ebbe delle condizioni e delle necessità del popolo del suo tempo e la sua generosa risposta a esse dovrebbero animare la nostra vita per rispondere ai segni dei tempi in una creativa fedeltà al suo carisma.
Il Missionario deve essere un testimone vivente della parola di Dio. La sua testimonianza apostolica sarà efficace, quando si nutrirà della spiritualità del Sangue Prezioso, nelle Sacre Scritture, nella liturgia, nella preghiera e nella tradizione viva della Chiesa.La Congregazione si dedica al ministero della parola secondo lo spirito del nostro Fondatore. Ciascun membro prende parte all’apostolato della Congregazione sia se esercita funzioni amministrative o altri servizi analoghi, sia se porta le sofferenze della malattia o della vecchiaia. Poiché Cristo ha effuso il suo Sangue per tutti riscattandoli “da ogni tribù, lingua, popolo e nazione” (Ap 5,9) per costituire di tutto il genere umano l’unico popolo di Dio, la nostra Congregazione è spinta dal proprio fine e spirito a realizzare questo piano di salvezza anche attraverso l’apostolato delle missioni estere. L’abito proprio del missionario riprende storicamente l’abito indossato da San Gaspare del Bufalo. Essendo questo un sacerdote appartenente al clero romano, il suo abito era la talare romana con fascia. Ai tempi, San Gaspare usava anche la mantella, il tabarro, la berretta e lo zucchetto neri. Oggi giorno l’abito proprio è invece la sola talare con fascia. In aggiunta a tale abito i sacerdoti e i fratelli C.PP.S. “godono del privilegio di portare il crocifisso da Missionario con catena, che San Gaspare diede ai suoi confratelli come segno di appartenenza alla congregazione”. Tale crocifisso è consegnato a tutti i sodali nel solenne “rito dell’incorporazione”. Indossato insieme alla catena, che lo differenzia da tutti gli altri crocifissi missionari, rappresenta il Vincolo di Carità, unico vincolo che unisce i Missionari alla Congregazione. In particolare le maglie della catena vogliono rappresentare quest’unione anzitutto dei Sodali a Cristo Crocifisso (e proprio a questi la catena è ancorata) e poi tra ciascuno di loro, rendendoli così unico corpo.